martedì 11 gennaio 2011

RELAZIONI DI AMORE-ODIO

A meno che e fintanto che non accedete alla frequenza di consapevolezza della presenza, tutte le relazioni umane, e in particolare quelle intime, saranno profondamente imperfette e in definitiva disfunzionali.
Potranno sembrare perfette per un po’, come quando siete “innamorati” , ma inevitabilmente questa apparente perfezione verrà sconvolta quando avranno luogo con frequenza crescente litigi, conflitti, insoddisfazioni e violenze emozionali e perfino fisiche.
Sembra che la maggior parte delle “relazioni d’amore” diventi relazione di amore-odio entro breve tempo.
L’amore può allora in un batter d’occhio trasformarsi in attacchi selvaggi, sentimenti di ostilità o in una completa rinuncia all’affetto.
E’ considerato normale. Allora il rapporto per qualche tempo, mesi o anni, oscilla fra le polarità dell’ “amore” e dell’ “odio” e fornisce piacere e dolore in egual misura. Non è insolito per le coppie diventare dipendenti da questi cicli.
Il loro dramma le fa sentire vive. Quando l’equilibrio fra le polarità positiva e negativa va perduto e i cicli negativi, distruttivi, si ripetono con frequenza crescente, il che tende ad avvenire presto o tardi, allora entro breve tempo la relazione crolla definitivamente.
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il lato negativo di un rapporto affettivo è naturalmente più facile da riconoscere come disfunzione rispetto al lato positivo.
Ed è anche più facile riconoscere la fonte della negatività nell’altra persona piuttosto che vederla in se stessi.
Può manifestarsi sotto varie forme: ossessività, gelosia, controllo, chiusura in se’ stessi e risentimento inespresso, bisogno di avere ragione, insensibilità, esigenze emotive e manipolazione, impulso a litigare, criticare, giudicare, biasimare oppure attacco, collera, vendetta inconsapevole per il dolore passato inflitto da un genitore, rabbia e violenza fisica.
Dal lato positivo voi siete “innamorati” dell’altra persona.
Questo è dapprima uno stato profondamente soddisfacente. Vi sentite intensamente vivi. La vostra esistenza è all’improvviso diventata significativa perché qualcuno ha bisogno di voi, vi vuole e vi fa sentire speciali, e voi fate lo stesso nei suoi confronti.
Quando siete assieme, vi sentite completi.
Questa sensazione può diventare tanto intensa che il resto del mondo sbiadisce e diventa insignificante.
Tuttavia avrete forse notato che in tale intensità vi sono un senso di bisogno e una qualità di attaccamento.
Diventate dipendenti dall’altra persona, che agisce su di voi come una droga. Siete “su di giri” quando la droga è disponibile, ma perfino la possibilità che tale persona possa non esserci più per voi può condurvi a gelosia, ossessività, tentativi di manipolazione attraverso ricatti emotivi, biasimo e accuse: paura della perdita. Se l’altra persona vi lascia, questo fatto può far nascere la più intensa ostilità o l’afflizione o la disperazione più profonda. In un attimo la tenerezza affettuosa può trasformarsi in un attacco selvaggio o in un dolore orribile.
Dov’è finito l’amore? L’amore può trasformarsi nel suo contrario in un attimo?
Era amore in primo luogo o soltanto un attaccamento dovuto alla dipendenza?
Tratto da : "Il potere di adesso" di Eckhart Tolle

lunedì 10 gennaio 2011

IL MIO AMORE E ' COME UNA ROSA UNICA AL MONDO

" Và a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio ti regalerò un segreto. ".

Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.

" Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente. " disse.

" Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe: non era che una volpe uguale a centomila altre, ma ne ho fatto il mio amico ed ora per me è unica al mondo. ".

E le rose erano a disagio.

" Voi siete belle, ma siete vuote. " disse ancora. " Non si può morire per voi. Certamente un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi. Perché è lei che ho innaffiato. Perché è lei che ho messo sotto la campana di vetro. Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa. " e ritornò dalla volpe.

" Addio. " disse.

" Addio. " disse la volpe. " Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi. ".

" L'essenziale è invisibile agli occhi. " ripeté il piccolo principe per ricordarselo.

" E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che l'ha resa così importante. ".

" E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.

" Gli uomini hanno dimenticato questa verità, ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"

" Io sono responsabile della mia rosa…" ripetè il piccolo principe per ricordarselo.



Amore mio, mio piccolo principe, grazie per avermi addomesticata.
(TRATTO DA 'IL PICCOLO PRINCIPE')