venerdì 29 giugno 2012

LA FINE DI UNA RELAZIONE...

La fine di una relazione non è mai accompagnata dalla felice circostanza per la quale si concretizza un simultaneo esaurirsi dell’interesse. E questo comporta una delle più profonde ferite narcisistiche che un individuo possa sopportare. Il male è in agguato, perché è quasi impossibile chiedere all’altro uno sforzo di comprensione, la fine del rapporto è infatti il venir meno di una fiducia primaria che in tempi antichi abbiamo offerto a chi avrebbe dovuto, se non altro secondo le nostre aspettative, conservarci in eterno il suo affetto e la sua protezione. Troncare un rapporto significa essere cresciuti e anelare a un nutrimento diverso. In questo senso ciò che si apre di fronte a noi è un nuovo progetto di vita, che non vuol certo negare la validità della persona abbandonata ma sicuramente la esclude dalla nostra ricerca.

Abbiamo bisogno di restituire alle nostre vite la pienezza che deriva dall’essere colmate da rapporti ricchi, vitali, espressione di un reciproco bisogno di appartenenza nella libertà. Ci apparteniamo in quanto solo gli uni con gli altri possiamo riconoscerci e acquisire una identità. Ma riconosciamo nello stesso tempo la piena libertà dell’altro, la sua autonomia che non impedisce la comunicazione profonda ma la preserva sia dalla caduta nella “fusionalità” che dalla pretesa di controllo.

Le lacrime del male" di Aldo Carotenuto

Voler essere amati a modo nostro è il modo migliore per non vedere l'amore altrui. C. Rainville

Amare l'altro a spese del rispetto di se stessi non è amore, è dipendenza.C. Rainville

L’essenza di un amore autentico è la fiducia: l’attenzione che il nostro compagno dedica ai suoi amici, o che loro dedicano a lui, non ci toglie niente, non ci sminuisce. L’esperienza insegna che la capacità di stabilire rapporti d’amicizia profondi rafforza tutti i legami intimi. Bell Hooks

La mia sofferenza nasceva dalla tristezza profonda e disperata causata dalla separazione da un compagno con cui avevo condiviso molti anni della mia vita; ma a farmi stare veramente male era la paura che l’amore non esistesse, che fosse impossibile trovarlo e che, anche se c’era, nascosto chissà dove, avrei potuto non conoscerlo mai. Bell Hooks

RIFLESSIONI DI ERICH FROMM SULL'AMORE

La gente non pensa che l’amore non conti. Anzi, ne ha bisogno; corre a vedere serie interminabili di film d’amore, felice o infelice, ascolta canzoni d’amore; eppure nessuno crede che ci sia qualcosa da imparare in materia d’amore.

In contrasto con l’unione simbiotica, l’amore maturo è unione a condizione di preservare la propria integrità, la propria individualità. L’amore è un potere attivo dell’uomo; un potere che annulla le pareti che lo separano dai suoi simili, che gli fa superare il senso di isolamento e separazione, e tuttavia gli permette di essere se stesso e di conservare la propria integrità. Sembra un paradosso, ma nell’amore due esseri diventano uno, tuttavia restano due.

 
Se amate senza suscitare amore, vale a dire, se il vostro amore non produce amore, se attraverso l’espressione di vita di persona amante voi non diventate una persona amata, allora il vostro amore è impotente, è sfortunato.

Rispetto non è timore né terrore; esso denota, nel verso senso dalla parola (respicere = guardare), la capacità di vedere una persona com’è, di conoscerne la vera individualità. Rispetto significa desiderare che l’altra persona cresca e si sviluppi per quello che è.

 
Se posso dire a un altro "ti amo", devo essere in grado di dire "amo tutti in te, amo il mondo attraverso te, amo in te anche me stesso".

Se un individuo è capace di amare in modo produttivo, ama anche se stesso; se può amare solo gli altri, non può amare completamente.

 
La capacità di stare soli è la condizione prima per la capacità d’amare.