Blog del sito www.maldamore.it inerente le riflessioni sull'amore elaborate nei campi della letteratura, della poesia, della filosofia e della psicologia
martedì 24 aprile 2012
giovedì 19 aprile 2012
mercoledì 18 aprile 2012
NON SARA' STATO VANO ASPETTARSI
Se saprai starmi vicino,
e potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi
senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere "noi" in mezzo al mondo
...e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.
Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l'un l'altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l'ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perché insieme è gioia...
Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto.
Pablo Neruda
e potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi
senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere "noi" in mezzo al mondo
...e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.
Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l'un l'altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l'ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perché insieme è gioia...
Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto.
Pablo Neruda
CHE COSA SIGNIFICA ESSERE ABBANDONATI
Oggi è stato un giorno triste al rifugio. Tre nuovi cani scaricati davanti al cancello: uno spaniel matto, un barboncino rognoso e un terrier con un nastro rosso e i denti guasti. Megan li ha portati dentro, ma hanno ululato tutto il giorno, spargendo infelicità intorno a sé come pulci. Hanno spinto tutti a uggiolare, persino i veterani che sanno il fatto loro, qui. Hanno scombussolato persino me.
Dot li ha tranquillizzati, però. Ha tranquillizzato migliaia di cani nella sua cucina; sa come tenerli per la collottola e dire le frasi adatte. Una bella e lunga passeggiata, un pasto sostanzioso, e si ambientano in un battibaleno. Ma ogni sera, persino in giornate come questa, quando gli altri cani hanno mangiato e si trovano nei rispettivi recinti, Dot s'infila gli stivali e mi strizza l'occhio, e io trotterello fino alla porta sul retro. Dot e io ci godiamo quest'ora speciale insieme sin dai tempi in cui ero cucciolo, quando m'infilava nella tasca del suo giaccone e i suoi capelli erano neri, non grigi. Saliamo nel frutteto, dove lei fa i suoi esercizi per il braccio: lancia la pallina e io gliela riporto. Stasera non sta parlando e non sta lanciando la pallina molto lontano. Sembra stanca. Io impiego più tempo del solito a riportargliela, per darle l'opportunità di riprendere fiato. Lancia la pallina ancora una volta, non molto lontano, ma mentre vado a riprenderla sento qualcosa risalire la collina e mi si drizza il pelo. Non è un cane o un essere umano, ma qualcosa di oscuro che sfreccia nell'aria serale. Dot mi chiama e, mentre sto tornando indietro di corsa, barcolla e cade a terra. Corro da lei ma il suo volto è inespressivo, le sue palpebre tremolano e Dot guarda su, una sola volta, e vedo cosi tanto amore sul suo viso, e poi ecco che se n'è andata, scivolando via da me. Mi stendo sulle gambe e ululo, un suono che non ho mai emesso prima. Ora so cosa provano gli altri cani quando piangono notte dopo notte affinchè i loro padroni li trovino, non capendo perché sono stati lasciati soli. Io non sono mai stato un cane abbandonato, pur avendo vissuto in un rifugio per cani abbandonati. Sono sempre stato di Dot. Ma adesso mi sento perso e solo
- "Il rifugio dei cuori solitari"- Lucy Dillon
sabato 14 aprile 2012
mercoledì 11 aprile 2012
NON SMASCHERARE I SOGNI DI CHI AMI
Voglio raccontarle una cosa, Florence. Mio padre era un uomo molto ricco, molto più di me. Si mangiò quasi tutto inseguendo un sogno assurdo, una faccenda di ferrovie, una bestialità. Gli piacevano i treni. Quando incominciò a vendere le proprietà io andai da mia madre e le chiesi: "Perché non lo fermi?" Avevo sedici anni. Mia madre mi diede un ceffone. Poi mi disse una frase che adesso, lei, Florence, deve imparare a memoria.
Mi disse: "Se ami, qualcuno che ti ama, non smascherare mai i suoi sogni. Il più grande e illogico sei tu!". A.Baricco
TRE ESPRESSIONI DIVERSE DEL 'TI AMO'
In Giappone dicono il nostro"ti amo" con tre espressioni diverse:
Daisuki che equivale ad un “Mi piaci tanto”;
Aishiteru che equivale a “ti amo”;
Koishiteru che rappresenta l’amore per sempre, quando si desidera condividire il resto della vita insieme.
In Giappone queste tre espressioni vengono usate seriamente a secondo del reale sentimento provato.
Qui da noi, purtroppo, con l’espressione “ti amo” si dice tutto ed il contrario di tutto.
Roberto Cavaliere
PERCHE' NON MI AMA PIU'
"Perchè non mi ama più? Bisognerebbe sapere perchè mi ha amata. E' una domanda che non ci si pone nemmeno. Anche se non si è nè orgogliosi nè narcisisti, è talmente straordinario essere chi siamo, è una cosa talmente unica, che ci sembra naturale essere unici anche per un altro. Lui mi amava, non c'era altro da dire. E per sempre, poichè io ero sempre io. (Ma quanto mi stupiva, nelle altre donne, quest'accecamento. Curioso che non si possa comprendere la propria storia se non aiutandosi con l'esperienza altrui, dato che la nostra non ci aiuta)."
Simon de Beauvoir
venerdì 6 aprile 2012
IN CHE COSA CONSISTE IL TRADIMENTO
Due persone che significhino qualcosa l'una per l'altra non possono vivere covando un segreto nel cuore. In ciò consiste il tradimento. Tutto il resto non ha poi una grande importanza… riguarda il cor-po e il più delle volte non è che un triste affanno. Amori calcolati, a ore, che si svolgono in luoghi prestabiliti, senza alcuna spontaneità… è così triste e meschino. E dietro tutto cova un ignobile segreto. che infetta la convivenza, come se da qualche parte in quella bella casa, magari sotto il canapè, ci fosse un cadavere in decomposizione.
Sandor Marai
LA NOSTRA META NON E' DI TRASFORMARCI
Boccadoro : "Sei un sofista,Narciso!Per questa via non ci avviciniamo."
Narciso : "Per nessuna via ci avviciniamo."
Boccadoro : "Non dir così!"
Narciso : "Parlo sul serio. Non è il nostro compito quello d'avvicinarci,così come non s'avvicinano fra loro il sole e la luna,o il mare e la terra. Noi due,caro amico,siamo il sole e la luna,siamo il mare e la terra. La nostra mèta non è di trasformarci l'uno nell'altro,ma di conoscerci l'un l'altro e d'imparar a vedere ed a rispettare nell'altro ciò ch'egli è : il nostro opposto e il nostro complemento.
Hermann Hesse
LE DONNE MIGLIORI SONO SULLA CIMA DELL'ALBERO
Le migliori sono sulla cima dell'albero. Gli uomini non vogliono arrivare alle migliori, perchè hanno paura di cadere e ferirsi.
In cambio, prendono le mele marce che sono cadute a terra, e che, pur non essendo così buone, sono facili da raggiungere.
Perciò le mele che stanno sulla cima dell'albero, pensano che qualcosa non vada in loro, mentre in realtà "Esse sono grandiose".
Semplicemente devono essere pazienti e aspettare che l'uomo giusto arrivi, colui che sia cosi coraggioso da arrampicarsi fino alla cima dell'albero per esse.
Non dobbiamo cadere per essere raggiunti, chi avrà bisogno di noi e ci ama farà di tutto per raggiungerci....
La donna uscì dalla costola dell'uomo, non dai piedi per essere calpestata, ne dalla testa per essere superiore.
Ma dal lato per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, e accanto al cuore per essere amata...
W.Shakespeare
lunedì 2 aprile 2012
COM'E' CHE UN AMORE FINISCE ?
Com’è che un amore finisce? Finisce quando non ce n’è più, quando ce n’è troppo, quando in realtà non c’è mai stato. Un amore finisce perché qualcosa si consuma: allora non bisogna usarlo, forse, l’amore. Ma finisce pure quando non si consuma per niente e, anzi tutto rimane come il primo giorno. Così perfetto che pare finto. E allora forse almeno un po’ bisognerebbe usarlo, l’amore. E se poi finisce perché mentre lo usi ti cade per terra e si rompe? Anche quello può capitare. Così come che lo lanci in aria, per giocare e quello però non ti torna più indietro: può capitare. O magari finisce perché te lo scordi da qualche parte, perché lo vuoi tenere sempre chiuso in tasca per non perderlo, ma così marcisce, va a male. Finisce perché andavi di fretta, finisce perché rimani indietro, finisce perché vuole finire, perché deve finire.
dal libro ' Le luci nelle case degli altri '
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