Blog del sito www.maldamore.it inerente le riflessioni sull'amore elaborate nei campi della letteratura, della poesia, della filosofia e della psicologia
lunedì 31 dicembre 2012
lunedì 17 dicembre 2012
"L’amore è sconsiderato, non così la ragione. La ragione cerca il proprio vantaggio. L’amore è impetuoso, brucia se stesso, indomito. Pure in mezzo al dolore, l’amore avanza come una macina; dura la sua superficie, procede diritto. Morto all’egoismo, rischia tutto senza chiedere niente." Mevlana Jalaluddin Rumi
Ci sono amori che devono attraversare universi per incontrarsi. Ci sono amori che devono superare ostacoli, difficoltà, avversari, enigmi. Amori che devono, soprattutto, vincere le paure interiori, inquietanti e terribili come piccole creature che albergano dentro di noi,per poter creare a propria volta un mondo in cui non ci sia più la paura, un mondo nuovo in cui essere al sicuro in due. Murakami Haruki
Improvvisamente ho capito che non c'è nessuna persona giusta. Non esiste né in terra né in cielo né da nessun'altra parte, puoi starne certa. Esistono soltanto le persone, e in ognuna c'è un pizzico di quella giusta, ma in nessuna c'è tutto quello che ci aspettiamo e speriamo. Nessuna racchiude in sé tutto questo, e non esiste quella certa figura, l'unica, la meravigliosa, la sola che potrà darci la felicità. Esistono soltanto delle persone, e in ognuna ci sono scorie e raggi di luce. Sandor Marai
sabato 8 dicembre 2012
Ciò che ero solito amare, non amo più; mento: lo amo, ma meno; ecco, ho mentito di nuovo: lo amo, ma con più vergogna, con più tristezza; finalmente ho detto la verità. E' proprio così: amo, ma ciò che amerei non amare, ciò che vorrei odiare; amo tuttavia, ma contro voglia, nella costrizione, nel pianto, nella sofferenza. In me faccio triste esperienza di quel verso di un famosissimo poeta: "Ti odierò, se posso; se no, t'amerò contro voglia. -Petrarca
Ho passato con lui tutta la vita, stava con me anche quando non c’era… nella mia testa io dormivo con lui e con lui mi svegliavo la mattina. Tutti questi anni non ho mai cessato di amarlo, è stata una cosa bella ma insopportabile. Gli amori impossibili non finiscono mai, sono quelli che durano per sempre. Mine vaganti
(...)...l'amore, quello vero, è sempre letale. Questa forza truce, che incessantemente crea e distrugge il mondo, non interpella coloro che tocca, non chiede se a loro fa piacere o no, non si preoccupa granché dei sentimenti umani. [...] Dietro ogni vero amplesso c'è la morte, con le sue ombre che sono altrettanto intense e assolute dei lampi di luce della gioia. Dietro ogni vero bacio si nasconde il desiderio segreto di annientarsi, quel senso estremo di felicità che non scende a patti con nulla, la consapevolezza che il vero modo di essere felici non è mai stato altro che svanire del tutto [...] Sandor Màrai
“Io nacqui malata: uno dei sintomi più gravi e più profondi della mia infermità era il bisogno che sentiva di affezionarmi a tutto ciò che mi circondava, ma in modo violento, subito, estremo. Non mi ricordo di un’epoca della mia vita in cui non abbia amato qualche cosa. […] La mia potenza di affettività non aveva né modi né limiti; era una febbre, un’espansione, un’irradiazione continua; avrei potuto amare tutto l’universo senza esaurirmi.” — Igino Ugo Tarchetti
“Anche se quel giorno non ci fossimo incontrati tutto sarebbe andato nello stesso modo. Ci eravamo incontrati perché doveva succedere, e anche se non fosse stato quel giorno, prima o poi ci saremmo sicuramente incontrati da qualche parte. Naturalmente questa idea non si fondava su niente, ma era quello che sentivo.” — Haruki Murakami -
giovedì 29 novembre 2012
"A volte mi capita. Così, all’improvviso, il senso di inquietudine mi pervade. Mi sento come una bambina che ha smarrito la strada di casa e deve ritrovarla. Allora, so che tocca a me aiutarla. Da donna che sono diventata, le vado incontro e la prendo per mano. Conoscendola, so che la mia mano la sta già rassicurando, ma non è abbastanza. Allora mi fermo e l’abbraccio. L’abbraccio in modo che senta l’amore infinito che nutro per lei. Ha bisogno esattamente di questo la bambina che è in me. Perché adesso, finalmente, sorride." Serena Santorelli
NON PUOI PIU' FARE NIENTE
Arriva, infine, quel momento in cui non puoi più fare niente.
Lo hai già pregato, implorato.
Lo hai già chiamato a ogni ora del giorno e della notte.
Hai già denigrato te stessa dandogli sempre ragione, dandogli sempre tutto di te, dandogli
baci fastidiosi per la sua faccia, dandogli il tuo corpo quando non era nemmeno tutto quello che desiderava.
Hai già fatto tutto.
Lo hai perdonato.
Lo hai insultato.
Lo hai compreso.
Lo hai picchiato.
Lo hai amato come una cretina.
Lo hai accarezzato.
Ti sei mostrata forte.
Ti sei mostrata debole.
Ti sei fatta vedere allegra.
Hai pianto tanto.
Hai già fatto tutto, ed è arrivato quel momento in cui una chiamata non è più un’opzione plausibile, un messaggio non è più una possibilità tangibile.
Non puoi più fare niente e ti senti male e ti viene da urlare perché non puoi, non puoi non fare niente, non puoi non sentire la sua voce, non puoi non trovare più una scusa per vederlo.
Non puoi più fare niente, che forse è l’unico modo per tornare a respirare, a vedere, a vivere.
- Susanna Casciani -
Si dice che l'amore è cieco. Ma lo è veramente? In realtà niente al mondo ha buona vista quanto l'amore. Cieco non è l'amore, bensì il legame, l'attaccamento. L'attaccamento è la condizione di uno che si aggrappa, che si avvinghia, nella falsa persuasione che una cosa o una persona sia indispensabile alla sua felicità. - Anthony De Mello -
mercoledì 21 novembre 2012
L'AMORE MATURO
L’amore maturo è una unione che mantiene intera la propria identità: il vero amore fa sì che due esseri diventino “uno” rimanendo “due”.
Spesso non è così. Infatti si creano situazioni di “simbiosi” (cioè in cui uno vive dell’altro) che ingenerano o situazioni di “dominio” o di “sudditanza”, in cui quello che appare “forte” ha bisogno del “debole” per darsi una identità e viceversa (in termine tecnico si indicano come simbiosi sadiche e masochiste).
Invece l’amore non vive dell’altro (cioè lo “succhio” per nutrimene) bensì vive per l’altro: si dona all’altro. In altre parole non è un’esperienza “passiva” ma un’esperienza “attiva”.
L’amore perciò si può definire come una attività interiore dell’uomo, cioè che “produce” e non è “prodotta”. L’amore è perciò libero e “realizza” la relazione. Questo la differenzia dalle passioni in cui la persona è “vittima” di una pressione esterna che la causa (“prodotta” appunto) che invece “consuma” la relazione.
Quindi l’amore maturo si può definire anche come: orientamento della persona verso il mondo dove l’uomo non “consuma” ma “realizza” dei rapporti.
Qual è lo strumento “produttivo” della persona?
Il “dare”.
Purtroppo il “dare” è un concetto che è stato caricato di sfumature ambigue da cui è necessario liberarsi. Il dare non è “cedere” o “privarsi” o “sacrificarsi”. Queste sono visioni infantili e immature di chi non ha ancora raggiunto una certa armonia con la propria interiorità: ci si comporta ancora in maniera passiva nei confronti della realtà.
Invece dare è la più alta espressione di potenza e di libertà dell’uomo. Nello stesso atto del dare io provo la mia forza e il mio potere su me stesso e sulla realtà. E questa percezione di vitalità mi riempie di gioia. Quindi c’è veramente più gioia nel dare che nel ricevere non perché è una privazione o un sacrificio, ma perché in quell’atto mi sento vivo, sono me stesso. Infatti chi dà in realtà non dà cose ma sé stesso. E anche nelle cose da sé stesso. Chi ama dà la propria gioia, il proprio interesse, il proprio umorismo, magari la propria tristezza, comunque manifestazioni di ciò che è vitale in lui.
Se l’amore si esprime così allora “produce” la relazione e genera reciprocità: “dare” significa fare anche dell’altra persona un essere che dà ed entrambi dividono la gioia di sentirsi vivi. Quindi l’amore maturo è una forza che produce amore.
Ma come si esprime il dare?
In quattro modi fondamentali:
premura, responsabilità, rispetto, conoscenza.
Sono virtù che fanno parte della personalità matura, cioè che ha superato i sogni narcisistici di onnipotenza ed ha acquistato l’umiltà dalla sua capacità di sentirsi vivo.
Premura
E’ l’interesse attivo per la vita e la crescita di ciò che amiamo. Una mamma che dice di amare il proprio pargolo ma si dimentica di dargli da mangiare ha un ben povero amore.
Responsabilità
E’ la risposta al bisogno espresso o inespresso di un altro: chi ama “risponde” perché la vita dell’altro lo riguarda.
Rispetto
La responsabilità da sola può sfociare in “dominio” ma chi ama rispetta. Non è timore ma vedere la persona come è (respicere = guardare) perciò desiderare che cresca e si sviluppi per ciò che è. Il rispetto però è possibile se io ho raggiunto l’indipendenza e l’autonomia, cioè se so stare in piedi da solo senza il bisogno di quella gruccia che il dominare su o dipendere da qualcuno.
Conoscenza
Come posso rispettare ciò che non conosco? Molti sono i gradi della conoscenza ma l’amore non è mai superficiale. Oltrepassare il limite della superficialità è possibile solo sono se riesco ad “annullarmi” di fronte all’altro per non filtrarlo attraverso i miei schemi e pregiudizi per vederlo come veramente è.
L'amore maturo.
da "L'arte di amare" di Erich Fromm
lunedì 19 novembre 2012
Avrei voluto mettermi a piangere forte, ma non potevo. Non avevo più l’età per versare lacrime, avevo fatto troppe esperienze. Esiste anche questo al mondo, la tristezza di non poter piangere calde lacrime. E’ una tristezza che non può prendere forma, si accumula quietamente nel cuore come la neve in una notte senza vento. Haruki Murakami
mercoledì 7 novembre 2012
“Ero intrappolata, ed erano le mie paure ad intrappolarmi. Alla base di tutto c’era il terrore di rimanere sola. A volte mi sembrava che avrei potuto accettare qualunque compromesso, sopportare qualunque ignominia, stare con qualunque uomo pur di non affrontare la solitudine. Ma perché? Che cosa c’era di così terribile nello star soli?” ....Erica Jong
domenica 4 novembre 2012
L'amore è sofferenza, pianto, gioia, sorriso. L'amore è felicità, tristezza e tormento. Non si ama con il cuore, si ama con l'anima che si impregna di storia, non si ama se non si soffre e non si ama se si ha paura di perdere. Ma quando ami vivi, forse male, forse bene, ma vivi. Allora muori quando smetti di amare, scompari quando non sei piu amato. Se l'amore ti ferisce, cura le tue cicatrici e credici...sei vivo. Alda Merini
CI SONO DUE UOMINI PER UNA DONNA
Ci sono due uomini nel mondo, che
costantemente m'incrociano la strada,
l'uno è colui che amo,
l'altro colui che mi ama.
L'uno è un sogno notturno
e abita nella mia mente buia,
l'altro sta alla porta del mio cuore
ed io mai gli apro.
L'uno mi ha dato un primaverile soffio
di felicità che subito dispariva,
l'altro mi ha dato tutta la sua vita
e non è stato mai ripagato di un'ora.
L'uno freme del canto del sangue
dove l'amore è puro e libero,
l'altro ha a che fare con il triste giorno
in cui affogano i sogni.
Ogni donna si trova tra questi due,
innamorata e amata e pura...
una volta ogni cent'anni può succedere
che essi si fondano in uno...
-Tove Ditlevsen-
costantemente m'incrociano la strada,
l'uno è colui che amo,
l'altro colui che mi ama.
L'uno è un sogno notturno
e abita nella mia mente buia,
l'altro sta alla porta del mio cuore
ed io mai gli apro.
L'uno mi ha dato un primaverile soffio
di felicità che subito dispariva,
l'altro mi ha dato tutta la sua vita
e non è stato mai ripagato di un'ora.
L'uno freme del canto del sangue
dove l'amore è puro e libero,
l'altro ha a che fare con il triste giorno
in cui affogano i sogni.
Ogni donna si trova tra questi due,
innamorata e amata e pura...
una volta ogni cent'anni può succedere
che essi si fondano in uno...
-Tove Ditlevsen-
Sabina: «Ci tiene realmente a me, dottore?» Jung: «Se non ci tenessi non riuscirei a curarla» Sabina: «No, voglio dire, ci tiene realmente a me dalla testa ai piedi? Lei mi ama, dottore?» Jung: «Tutti i casi clinici, in un modo o nell’altro, contengono un elemento d’amore.» dal film "Prendimi l'anima"
“ ..ma chi non possiede il cuore non può amare" […] " "Nonostante tutto, dichiarò lo Spaventapasseri, io chiederò ugualmente il cervello invece del cuore, perché uno stupido non saprebbe che farsene del cuore, se lo avesse.” “Io, invece, domanderò che mi sia ridato il cuore” replicò l’omino di stagno, “perché il cervello non basta a render felice una persona e la felicità è quello che conta di più al mondo. ” Il mago di Oz
giovedì 1 novembre 2012
Chiamiamo “idealizzazione” quella tendenza che falsa il giudizio,…come avviene ad esempio invariabilmente nel caso delle infatuazioni amorose, dove l'Io diventa sempre meno esigente, più umile, mentre l'oggetto sempre più magnifico, più prezioso, fino ad impossessarsi da ultimo dell'intero amore che l'Io ha per sé, di modo che, quale conseguenza naturale, si ha l'autosacrificio dell'Io. L'oggetto ha per così divorato l'Io. S.Freud
“ ..ma chi non possiede il cuore non può amare" […] " "Nonostante tutto, dichiarò lo Spaventapasseri, io chiederò ugualmente il cervello invece del cuore, perché uno stupido non saprebbe che farsene del cuore, se lo avesse.” “Io, invece, domanderò che mi sia ridato il cuore” replicò l’omino di stagno, “perché il cervello non basta a render felice una persona e la felicità è quello che conta di più al mondo. ” Il mago di Oz
"Nel rapporto con gli altri, chiediti sempre “se vale la pena”. Se vale la pena aspettarli, comprenderli, capire i loro silenzi. Giustificare i loro comportamenti, i loro allontanamenti. Chiediti fino a che punto sei disposto ad accettare tutto ciò. E non c’entra il bene che vuoi loro. È che tutto ha limite." G.De Felice
"Non ci sono uomini nella vita di Amélie. Ci ha provato un paio di volte, ma il risultato non è stato all’altezza delle sue aspettative. In compenso, coltiva un gusto particolare per i piccoli piaceri: tuffare la mano in un sacco di legumi; rompere la crosta della crème brulée con la punta del cucchiaino; e far rimbalzare i sassi sul canale Saint-Martin". Dal film "Il favoloso mondo di Amélie"
giovedì 25 ottobre 2012
giovedì 13 settembre 2012
-“Nelly, non fai mai strani sogni?” chiese all’improvviso dopo una pausa di riflessione. -“Sì, qualche volta.” -“Accade anche a me. Ho fatto sogni che non mi hanno mai abbandonato e che hanno mutato le mie idee; mi hanno pervaso, come il vino si diluisce nell’acqua, e hanno mutato il colore della mia mente.” - Emily Brontë -
mercoledì 12 settembre 2012
Quando poggio la mia mano sul corpo di un’altra donna, tutto il rimpianto della tua carne mi sale alle labbra. E quando qualcuna si appoggia alla mia spalla, l’ucciderei senza concederle un sorriso per punirla di avere tentato d’imitare una tenerezza che non appartiene ad altri che a te. - Albert Camus -
La prossima volta che ti vedrò ti coprirò d’amore, di carezze, di estasi. Voglio rimpinzarti di tutte le gioie della carne fino a che tu svenga e muoia. Voglio che tu sia sorpresa da me, e che confessi a te stessa che non avresti mai sognato trasporti come questi. Quando sarai vecchia, voglio che ti ricordi di queste poche ore, voglio che le tue ossa asciutte vibrino di gioia mentre pensi ad esse. - Gustave Flaubert -
martedì 11 settembre 2012
L’amore è un bisogno di affogarsi, una tentazione di profondità. In questo assomiglia alla morte. Così si spiega perché solo le nature erotiche possiedono il senso dell’infinito. Nell’amare si scende fino alle radici della vita, fino alla freddezza totale della morte. Nell’abbraccio non ci sono raggi in grado di trapassare,e le finestre si aprono fino allo spazio infinito,affinché uno possa precipitarvi. - E. Cioran -
domenica 26 agosto 2012
sabato 25 agosto 2012
Tu non desideri che lei sia felice, e se proprio lo desideri, vuoi che sia felice con te. Non hai mai pensato che amare veramente una persona significa anche gioire della sua felicità altrove. Vuoi essere tu la sua felicità, perchè è bello essere importante per qualcuno. Oppure speri che lei possa renderti felice, la carichi di questa responsabilità e lei finirà col deluderti. Lei non deve essere un antidolorifico, perchè tanto non guarisce la ferita, la anestetizza per un po’ così non ci pensi e nel frattempo stai meglio. Fabio Volo
mercoledì 22 agosto 2012
martedì 21 agosto 2012
domenica 19 agosto 2012
“C’è qualcosa nel tuo abbraccio che non so spiegare. Qualcosa che placa ogni mia paura e che mi rassicura anche quando fuori piove forte. Credo sia questo l’amore. Lo sento ogni volta che apri le tue braccia e mi fai stendere sul petto. Nel tuo abbraccio trovo tutta la mia casa. La mia pace". Serena Santorelli
"Fuori sei congelata, vetro che sembra intatto, dentro hai un meccanismo rotto in schegge taglienti che falciano senza pietà, un cronometro che pretende di non morire. A volte vorresti solo dormire, magari per anni, e risvegliarti nuova, sana, pulita, tutta intera. Favolosamente stabile." G. Arduino
Nel rapporto con gli altri, chiediti sempre se vale la pena. Se vale la pena aspettarli, comprenderli, capire i loro silenzi. Giustificare i loro comportamenti, i loro allontanamenti. Chiediti fino a che punto sei disposto ad accettare tutto ciò. E non c'entra il bene che vuoi loro. È che tutto ha limite. G. P. De Felice.
LA RELAZIONE FRA AMORE E VITA
“Dell’amore si può parlare con belle parole; ma della vita? La vita sta al di sopra dell’amore. Ma l’amore è la madre insostituibile della vita. La vita non dovrà mai essere costretta nell’amore; invece l’amor
e dovrà essere costretto a entrare nella vita. L’amore potrà anche essere soggetto a sofferenza, non così la vita. Finchè l’amore è pregno di vita, dev’essere tenuto in gran conto; ma una volta che abbia dato origine alla vita, diventa un guscio vuoto e preda della caducità. […]
Non parlo più in nome dell’amore, ma della vita. […]
Un essere umano ha bisogno della madre finchè la sua vita non si sia sviluppata. Poi si separerà da lei. E la vita ha bisogno dell’amore finchè non si sia sivluppata, poi se ne separerà. Dura è la separazione del bambino dalla madre, ma ancora più duro è separare la vita dall’amore. […]
Il principio di tutte le cose è l’amore, ma l’essenza delle cose è la vita. Questa distinzione è crudele. Perché, o spirito del profondo più tenebroso, mi costringi a dire: chi ama non vive, e chi vive non ama? Ho sempre sostenuto il contrario!”
C.G.Jung
"Tutti dicono che il cervello sia l'organo più complesso del corpo umano, da medico potrei anche acconsentire. Ma come donna vi assicuro che non vi è niente di più complesso del cuore, ancora oggi non si conoscono i suoi meccanismi. Nei ragionamenti del cervello c'è logica, nei ragionamenti del cuore ci sono le emozioni." Rita Levi Montalcini
Non gettate perle ai porci, non perchè i porci sono cattivi e non apprezzano le perle, ma perchè per loro sono come pietre e non possono mangiarle. Allo stesso modo non vi offrite a chi non può apprezzarvi non perchè è insensibile o inferiore a voi, perchè per coloro voi siete persone che non riescono a capire e con cui non entrano in risonanza. Roberto Cavaliere
LE MENZOGNE IN AMORE
Mi avresti amata lo stesso se non fosse stato il filtro a mostrarmi bella e desiderabile ai tuoi occhi? Mi avresti creduta se quando sussurravo il tuo nome piano mentre mi stringevi fra le braccia, fossi stata in pred
a all’ebbrezza del vino?
Tu sai che non è stato il vino. Il vino non ubriaca abbastanza. Non è stato il filtro.
Nessun filtro, nessun veleno è senza antidoto. Siamo caduti l’uno addosso all’altro con la consapevolezza e la volontà.
Tu sai come lo so io che abbiamo amato in pochi momenti rubati più di quanto sia possibile amare in una vita intera.
Non potete vedere, perché siete voi le vittime dell’inganno. Avete bevuto la nostra bugia, noi non bevemmo nessun filtro d’amore.
Lo devo ai tuoi ricci scuri, alla curva perfetta del tuo gomito quando mi stringe la vita, lo devo a chi ha voglia di sapere come è andata davvero la storia.
Non come viene raccontata nel melodramma, no. Quella è solo metà della storia, raccontata per salvare le apparenze e la decenza.
Siamo sempre stati lucidi. Abbiamo sempre saputo quello che stava accadendo. E non volevamo impedirlo, no, per niente al mondo.
Ascoltate, ascoltate questa storia che non c’è nel melodramma, ma che è successa davvero: della capacità di due amanti di ingannare senza però raccontare nemmeno una bugia.
Mio marito sapeva tutto. Per questo venni convocata quel giorno a giurare davanti al mondo, al bosco e a Dio.
Il mio Tristano aspettava, coperto di stracci e camuffato in viso, per fornirmi la colpa e la salvezza, sul ciglio della strada, dove la pioggia aveva allagato il passaggio.
Si avvicina a me, il mio Tristano mendicante, e mi prende in spalla come gesto di rispetto per la sua sovrana. Davanti allo sguardo compiaciuto di mio marito, e con la sua approvazione, si inginocchia davanti a me.
Gli monto in spalla, mi guada attraverso il fango della carreggiata. Arrossisco.Chi ha voluto interpretare il mio rossore come un segno di pudore è complice dell’inganno.
Quando mi verrà chiesto di giurare, in tutta onestà potrò dire di non aver mai avuto tra le mie cosce nessun altro uomo se non mio marito e quel mendicante che mi ha aiutato ad attraversare la pozzanghera.
Ora che tu non ci sei, non c’è più la menzogna e non c’è più la verità.
E non voglio esserci più nemmeno io.
Ma in un mondo che chiede giuramenti e promesse come rassicurazioni, ha senso davvero parlare di amore?
Tra persone che giustificano i propri atti con la scusa del vino, del filtro, dell’ebbrezza, ha senso davvero parlare di verità?
A chi vuole credere che il nostro amore fosse così forte perché creato da un incantesimo io non posso che augurare di provare un giorno, un amore così vero che non ha bisogno di nessuna giustificazione per esistere, se non se stesso.
A chi ha bisogno di promesse e giuramenti per esser certo dell’amore del proprio amato, io non posso che augurare di essere sempre ingannato, ma con la dolcezza e l’attenzione con cui siamo stati in grado di ingannare noi.
Perché chi chiede una promessa sta chiedendo di essere ingannato.
(Queste onde, questa melodia: devo ascoltarle? devo berle? aspirarle, svanire in esse, esalare e fondermi con essere e farmi onda, vapore e melodia io stessa?)
Ed ora che tu non ci sei, non c’è più il motivo dell’inganno e non c’è più ragione di nessuna verità.
Qualunque cosa noi vogliamo chiamare verità svanisce, resta solo il fatto che più che l’un l’altro abbiamo amato il nostro amore. Ed ora che non ci sei più io restituisco la mia vita e tutto il mio amore ed ogni pensiero ed ogni resistenza all’ultima, unica, verità:“Nel flusso ondeggiante, nella risonante armonia, annegare, inabissarmi nel respiro del mondo”.
venerdì 3 agosto 2012
martedì 24 luglio 2012
Lei desiderava un sorriso. Una musica muta. Una riva di mare. Per bagnarsi. Il suo amore impossibile. I suoi piedi nudi e piagati. I suoi meschini capelli. Lei ignorava che il ricordo è un ferro piantato alla porta. Non sapeva nulla. Della perfezione del passato, del massacro delle notti solitarie. Non sapeva che il più grande desiderio è un niente che s’inventa stranissime cose.A.Merini
lunedì 23 luglio 2012
QUELLI CHE AMANO TACCIONO
L’amore è il silenzio più fine,
il più tremante, il più insopportabile.
Quelli che amano cercano,
sono quelli che lasciano perdere
sono quelli che cambiano, quelli che dimenticano.
Il cuore dice loro che non troveranno mai,
non trovano, cercano.
Quelli che amano vanno come pazzi
perché stanno soli, soli, soli,
consegnandosi, dandosi ogni istante,
piangendo perché non salvano l’amore.
Li preoccupa l’amore. Quelli che amano
vivono alla giornata, non possono fare di più, non sanno.
Sempre se ne stanno andando,
sempre, da qualche parte.
aspettano,
non aspettano nulla, ma aspettano.
Sanno che non troveranno mai.
L’amore è la proroga perpetua,
sempre il passo seguente, l’altro, l’altro.
Quelli che amano sono gli insaziabili
quelli che sempre – meno male!- resteranno soli.
Quelli che amano sono l’idra del racconto.
Hanno serpenti al posto delle braccia.
Le vene del collo gli si gonfiano
anche come serpenti per asfissiarli.
Quelli che amano non possono dormire
perchè se si addormentano se li mangiano i vermi.
Nel buio aprono gli occhi
e in loro cade lo spavento.
Trovano scorpioni sotto il lenzuolo
e il loro letto galleggia come su di un lago.
Quelli che amano sono pazzi, soltanto pazzi,
senza Dio e senza diavolo.
Quelli che amano escono dalle loro grotte
tremanti, affamati,
a cacciare fantasmi.
Ridono di quelli che lo sanno tutto,
di quelli che amano per sempre, veracemente,
di quelli che credono nell’amore come una lampada d’olio inesauribile.
Quelli che amano giocano ad afferrare l’acqua,
a tatuare il fumo, a non andarsene.
Giocano al lungo, triste gioco dell’amore.
Nessuno si può rassegnare.
Dicono che nessuno si può rassegnare.
Quelli che amano si vergognano di qualsiasi conformismo.
Vuoti, ma vuoti da una costola all’altra,
La morte li corrode dietro gli occhi,
e loro camminano, piangono fino all’alba
dove treni e galli si salutano dolorosamente.
A volte gli arriva un odore a terra appena nata,
a donne che dormono con la mano nel sesso, compiaciute,
a ruscelli d’acqua tenera e cucine.
Quelli che amano cantano tra le labbra
una canzone mai imparata,
e se ne vanno piangendo, piangendo,
la bella vita.
(Jaime Sabines)
domenica 22 luglio 2012
COME SI STA' SENZA DI ME O SENZA DI TE ?
Volevo scriverti, non per sapere come stai tu, ma per sapere come si sta senza di me. Io non sono mai stata senza di me e quindi non lo so. Vorrei sapere cosa si prova a non avere me che mi preoccupo di sapere se va tutto bene, a non sentirmi ridere, a non sentirmi canticchiare canzoni stupide, a non sentirmi parlare, a non sentirmi sbraitare quando mi arrabbio, a non avere me con cui sfogarsi per le cose che non vanno, a non avermi pronta lì a fare qualsiasi cosa per farti stare bene. Forse si sta meglio, o forse no. Però mi e venuto il dubbio e vorrei anche sapere se ogni tanto questo dubbio è venuto anche a te. Perchè sai, io a volte me lo chiedo come si sta senza di te, poi però preferisco non rispondere che tanto va bene così. Ho addirittura dimenticato me stessa per poter ricordare te.
Søren Kierkegaard