Blog del sito www.maldamore.it inerente le riflessioni sull'amore elaborate nei campi della letteratura, della poesia, della filosofia e della psicologia
giovedì 26 dicembre 2013
NON CI LASCEREMO MAI, MAI E POI MAI
Ricordi sbocciavan le viole
con le nostre parole
"Non ci lasceremo mai, mai e poi mai."
Vorrei dirti ora le stesse cose
ma come fan presto, amore, ad appassire le rose
così per noi
l'amore che strappa i capelli è perduto ormai,
non resta che qualche svogliata carezza
e un po' di tenerezza.
E quando ti troverai in mano
quei fiori appassiti al sole
di un aprile ormai lontano,
li rimpiangerai.
Ma sarà la prima che incontri per strada
che tu coprirai d'oro per un bacio mai dato,
per un amore nuovo.
(Fabrizio de Andrè)
con le nostre parole
"Non ci lasceremo mai, mai e poi mai."
Vorrei dirti ora le stesse cose
ma come fan presto, amore, ad appassire le rose
così per noi
l'amore che strappa i capelli è perduto ormai,
non resta che qualche svogliata carezza
e un po' di tenerezza.
E quando ti troverai in mano
quei fiori appassiti al sole
di un aprile ormai lontano,
li rimpiangerai.
Ma sarà la prima che incontri per strada
che tu coprirai d'oro per un bacio mai dato,
per un amore nuovo.
(Fabrizio de Andrè)
AMORE O SCHIAVITU ?
“Per te amore mio, sono andato al mercato degli uccelli, e
ho comprato degli uccelli. Per te, Amore mio, sono andato
al mercato dei fiori, e ho comprato dei fiori. Per te, Amore
mio, sono andato al mercato dei rottami, e ho comprato
catene. Pesanti catene.
Per te, Amore mio, poi sono andato al mercato degli schiavi,
e ti ho cercata. Ma senza trovarti Amore mio”.
(J. Prévert)
ho comprato degli uccelli. Per te, Amore mio, sono andato
al mercato dei fiori, e ho comprato dei fiori. Per te, Amore
mio, sono andato al mercato dei rottami, e ho comprato
catene. Pesanti catene.
Per te, Amore mio, poi sono andato al mercato degli schiavi,
e ti ho cercata. Ma senza trovarti Amore mio”.
(J. Prévert)
L’amore è paziente,
è benigno l’amore;
non e' invidioso l'amore, non si vanta,
non si gonfia, non manca di rispetto,
non cerca il proprio interesse, non si adira,
non tiene conto del male ricevuto,
ma si compiace della verità;
tutto tollera, tutto crede,
tutto spera, tutto sopporta.
L’amore non verrà mai meno."
S. Paolo di Tarso
è benigno l’amore;
non e' invidioso l'amore, non si vanta,
non si gonfia, non manca di rispetto,
non cerca il proprio interesse, non si adira,
non tiene conto del male ricevuto,
ma si compiace della verità;
tutto tollera, tutto crede,
tutto spera, tutto sopporta.
L’amore non verrà mai meno."
S. Paolo di Tarso
Non mi accontento più delle cose a metà, o è tutto o è niente. Non mi bastano più i mezzi sorrisi, i mezzi abbracci, i mezzi amori, le mezze persone. Non trovo più alcuno stimolo negli accenni, nelle briciole, nei giorni di attesa, nei "ti richiamo io", nei "ci sentiamo" e nelle ore spese a fantasticare su situazioni tanto idilliache quanto impossibili. Non cerco promesse, non cerco futuri, cerco presenti da vivere adesso. Mi fido solo della realtà... Carrie Bradshaw
domenica 24 novembre 2013
“Non esistono amori indegni, o di cui vergognarsi, perché ogni esperienza risponde a esigenze profonde dell’individuo. Nulla è stato mai inutile, perché in quel particolare momento la persona che ci stava di fronte era in grado di riempire un nostro vuoto, che è insito in ogni essere umano” A. Carotenuto
I TRE TEMPI DELL'AMORE
L’amore consta di tre tempi e relativi vissuti psicologici.
Il passato a cui si correlano i ricordi.
Il presente a cui si correla il vivere l’amore.
Il futuro a cui si correla la speranza.
Se dovesse prevalere il passato i ricordi di quello che è stato uccide presente e futuro.
Se dovesse prevalere il futuro la speranza non permette di prendere atto del presente.
Il presente dovrebbe essere il tempo prevalente, il qui ed ora dell’amore.
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta
domenica 3 novembre 2013
QUANDO HO COMINCIATO AD AMARMI DAVVERO...
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di desiderare un'altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda è un invito a crescere. Oggi so che questo si chiama "maturità"...
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito di trovarmi sempre ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello che succede va bene. Da allora ho potuto stare tranquillo. Oggi so che questo si chiama "stare in pace con se stessi".
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di privarmi del mio tempo libero e di concepire progetti grandiosi per il futuro. Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento, ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi. Oggi so che questo si chiama "sincerità".
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò che non mi faceva del bene: persone, cose, situazioni e tutto ciò che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso... all'inizio lo chiamavo "sano egoismo"... ma oggi so che questo è "amore di sé".
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di voler avere sempre ragione. E così ho commesso meno errori. Oggi mi sono reso conto che questo si chiama "semplicità".
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono rifiutato di vivere nel passato e di preoccuparmi del mio futuro. Ora vivo di più nel momento presente, in cui tutto ha un luogo. È la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo "perfezione". Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto che il mio pensiero può rendermi miserabile e malato. Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore, l'intelletto è diventato un compagno importante. Oggi a questa unione do il nome di
"saggezza interiore".
Non dobbiamo continuare a temere i contrasti, i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro dando origine a nuovi mondi. Oggi so che tutto questo è "la vita".
Charles Chaplin
Non mi accontento più delle cose a metà, o è tutto o è niente. Non mi bastano più i mezzi sorrisi, i mezzi abbracci, i mezzi amori, le mezze persone. Non trovo più alcuno stimolo negli accenni, nelle briciole, nei giorni di attesa, nei "ti richiamo io", nei "ci sentiamo" e nelle ore spese a fantasticare su situazioni tanto idilliache quanto impossibili. Non cerco promesse, non cerco futuri, cerco presenti da vivere adesso. Mi fido solo della realtà... Carrie Bradshaw
DA UN AMORE IMPOSSIBILE AD UN AMORE POSSIBILE
“E’ un amore impossibile” - mi dici.
“E’ un amore impossibile” - ti dico.
Ma scopri che sorridi se mi guardi,
e scopro che sorrido se ti vedo.
“Di notte” – tu confessi – “io ti penso… Ti penso giorno e notte, e mi domando se stai pensando ...a me, mentre ti penso.
La società, le regole, i doveri … ma tremi quando stringo le tue mani.”
“Meglio felici o meglio allineati?”
- Ti chiedo.-
E il tuo sorriso accende il giorno, cambiando veste ad ogni mio pensiero.
“Questo amore è possibile” - ti dico.
“Questo amore è possibile” - mi dici.
Sesto Aurelio Properzio
Tu e io abbiamo perso entrambi: Io perchè tu eri quella che amavo di piu E tu perchè io ero quello che ti amava maggiormente. Ma tra di noi, tu hai perso piu di me: Perchè io potrò amare un’altra come amavo te Ma nessuno ti potrà amare, come ti amavo io. ( "Non m'importa" - Ernesto Cardenal Martinez )
Allora, cos'è che uccide l'amore? Soltanto la disattenzione. Non vederti quando mi stai davanti. Non pensare a te nelle piccole cose. Non spianarti la strada, non prepararti la tavola. Sceglierti per abitudine e non per desiderio, passare davanti al fioraio senza accorgermene. Lasciare i piatti da lavare, il letto da rifare, ignorarti al mattino, usarti la notte. Desiderare un'altra persona mentre ti bacio sulla guancia. Dire il tuo nome senza ascoltarlo, dare per scontato che sia mio diritto pronunciarlo. Jeanette Winterson
Amare significa non solo vedere il partner nel suo essere così e non diversamente da così, ma vedere in lui qualcosa di più: le sue possibilità di divenire, il suo poter essere; significa non solo vederlo per quello che veramente è, ma soprattutto per quello che lei o lui può e deve diventare. In altre parole, secondo una bella espressione di Dostoevskij: amare significa "vedere l'altro così come Dio l'ha ideato". Viktor Emil Frankl
Quando sei stato deluso dall'amore in cui credevi, dall'amicizia su cui contavi, dalla vita che sognavi quando c'è sempre qualcosa che ti viene a far male.. trovi solo una strada per evitare di soffrire di più, ti chiudi a riccio e come un riccio pungi chi si vuole avvicinare. Tieni tutti a distanza, buoni e cattivi, perchè non hai più la forza di sopportare nulla. Fabio volo
L'ALTRA META' DA TROVARE SEI SEMPRE TU
"L'altra metà da trovare non è una donna [o un uomo]: sei sempre tu. È l'altra metà di te, la parte sconosciuta alla quale devi dare vita, per poterti finalmente incontrare. Per sempre. Questa è la vera unione in grado di liberarci da quel sentimento di solitudine che avvertiamo anche quando stiamo con qualcuno. Allora, poi non c’è niente di più bello che condividere con una persona la propria vita. Però bisogna prima averne una. Una vita viva. È la totalità che esalta. Quando guardi un quadro, può anche piacerti un particolare, ma è l’insieme che ti emoziona".
Fabio Volo
sabato 19 ottobre 2013
mercoledì 2 ottobre 2013
martedì 1 ottobre 2013
Gli amanti che passano la loro vita insieme non sanno che cosa vogliono l’uno dall’altro. Non si può certo credere che solo per commercio dei piaceri carnali essi provano una passione così ardente a essere insieme. E’ allora evidente che l’anima di ciascuno vuole altra cosa che non è capace a dire, e perciò la esprime con vaghi presagi, come divinando da un fondo enigmatico e buio. Platone-Simposio
domenica 22 settembre 2013
DIFFERENZA FRA AMORE ED ATTACCAMENTO
“... Già nelle prime fasi della relazione, dunque, cominciate a ricevere segnali contrastanti: lui (o lei) chiama, ma quando ne ha voglia; mostra interesse per voi, ma vi fa capire che si sta ancora guardando intorno. Insomma, vi tiene sulle spine. Ogni volta che vi arrivano questi messaggi contraddittori, il vostro sistema di attaccamento si mette in moto e cominciate ad essere in ansia per la relazione.
Poi, però, arriva un complimento o un gesto romantico che vi fa battere il cuore a mille e allora vi dite che, dopo tutto, è ancora interessato/a a voi: siete al settimo cielo. Purtroppo questa sensazione di beatitudine non è destinata a durare. In breve tempo i messaggi positivi ritornano a mescolarsi a quelli ambigui e di nuovo vi ritrovate in balia di un turbine di emozioni. A questo punto vivete col fiato sospeso, anticipando col pensiero quel piccolo gesto, quella parola che vi rassicurerà.
Dopo aver vissuto per un po’ questa situazione, cominciate a fare una cosa molto interessante: cominciate a scambiare l’ansia, le preoccupazioni, l’ossessione e quei brevissimi momenti di gioia per amore. Ciò che state facendo in realtà è confondere la passione con un sistema di attaccamento in azione. Se la cosa va avanti da un po’, è come se vi programmaste per venire attratti proprio da quegli individui che hanno le minori probabilità di rendervi felici. Avere un sistema di attaccamento perennemente attivo è il contrario di ciò che la natura aveva in mente per noi in termini di amore gratificante. Come si è visto una delle scoperte più importanti di Bowlby e Ainsworth è che per crescere e prosperare come esseri umani abbiamo bisogno di una base sicura da cui trarre forza e conforto. Perché ciò accada, il sistema di attaccamento deve essere calmo e sentirsi al sicuro. Ricordate: un sistema in azione non vuol dire passione.
La prossima volta che uscite con qualcuno e vi trovate in preda ad ansie, insicurezze e ossessioni - per sentirvi poi una volta ogni tanto euforici - dite a voi stessi che probabilmente si tratta del sistema di attaccamento in azione e non di amore! Il vero amore da un punto di vista evolutivo, significa pace mentale. Il detto “le acque tranquille scorrono profonde” è un bel modo per descrivere la cosa"
LEVINE, A., HELLER, R. (2012), Dimmi come ami e ti dirò chi sei, TEA, Milano.
mercoledì 18 settembre 2013
domenica 15 settembre 2013
martedì 20 agosto 2013
E lei ci avrà creduto, perché non sa, non può nemmeno immaginare che amore ero io. Non sa che eravamo tanto, ma così tanto, che insieme ci facevamo del male. Ecco perché, ecco perché ora sei con lei e non con me. Stai tranquillo, comunque. Non ti passerà mai. E’ la condanna di chi trova l’amore e se lo lascia scappare. S. Casciani.
"Nascono legami che vanno al di là del contatto fisico, della vicinanza e della vista. Percorrono strade invisibili, fino ad arrivare nella testa. Si diramano in tante viuzze chiamate: comprensione, “ascolto”, telepatia, empatia, appartenenza. Quello che trasmettono è paragonabile a un amplesso mentale, coinvolgono talmente tanto da riuscire ad appagare ogni mancanza tangibile. E’ raro viverli ma, quando arrivano è bene farsi possedere, perché è molto facile conquistare un corpo, ma non altrettanto si può dire del cervello." M. Ayukawa
LA SEPARAZIONE DEL NARCISISTA
Angela, Angela, angelo mio
io non credevo che questa sera
sarebbe stato davvero un addio,
Angela credimi, io non volevo.
Angela, Angela, angelo mio
quando t'ho detto che voglio andarmene,
volevo solo vederti piangere,
perché mi piace farti soffrire.
Angela, Angela, angelo mio
ma tu stasera invece di piangere
guardi il mio viso in un modo strano
come se fosse ormai lontano.
Ti prego, Angela, no, non andartene
non puoi lasciarmi quaggiù da solo
non è possibile che tutto a un tratto
io possa perderti, perdere tutto.
Volevo farti piangere
vedere le tue lacrime
sentire che il tuo cuore
è nelle mie mani.
canzone_angela Luigi Tenco
"Mi manchi". Penso sia questa la frase più bella che ci si possa sentir dire. Perché il "ti amo" implica un’univocità. Io amo te. Punto. Te lo dico. Ora lo sai. Ti puoi intenerire, ma anche preoccupare, o infastidire, o rattristare perché tu non lo provi. Ma il "mi manchi" significa che hai lasciato un vuoto nella persona che te lo dice. E tu, solo tu, puoi riempire quel vuoto. Come un pezzo di puzzle. L’incastro perfetto che nessun altro può essere. "Mi manchi" è come "Per essere me interamente, ho bisogno che ci sia anche tu". O. Mantovani
domenica 18 agosto 2013
“L’amore è una catastrofe meravigliosa: sapere che ci si va a scagliare contro un muro, e accelerare comunque; correre incontro alla propria rovina, con il sorriso sulle labbra; aspettare con curiosità il momento del fallimento. L’amore è l’unica delusione programmata, l’unico disastro prevedibile di cui si continua a far richiesta.” Frédéric Beigbeder
IO TI DOVRO' LASCIARE ANDARE
Ed ecco quello che sto lentamente iniziando a capire: alla fine io ti dovrò lasciare andare. E lo farò non perchè sarò pronto, o perchè sarò guarito, e non perchè piangendo a dirotto e ragionando su tutto supererò il dolore che non si supera mai. Dovrò lasciarti andare perchè dovrò allentare la stretta e perché il ricordo non sarà abbastanza. La mia memoria è imperfetta, è piena di buchi. C'è più spazio che materia, un po' come il pizzo. All'improvviso si inzuppa di dolore e rimorso e poi appassisce per assenza di flusso sanguigno, l'ovvio risultato di un cuore spezzato. S'inventa cose nel disperato tentativo di consolarsi e riempie le fessure con la fantasia. Chiude a chiave gli occhi e stringe i pugni e si lancia a terra scalciando e urlando, in una rabbia infantile e cieca contro la realtà.
Laurie Frankel
domenica 14 luglio 2013
L'AMORE FRA UOMO E DONNA E' INFERIORE A QUELLO FRA UOMO E CANE ?
Le sembra piuttosto che la coppia umana sia creata in modo tale che l’amore dell’uomo e della donna è a priori di natura inferiore a quello che può essere (almeno nei casi migliori) l’amore tra l’uomo e il cane, questa bizzarria nella storia dell’uomo, probabilmente non prevista dal Creatore.
E’ un amore disinteressato: Tereza non vuole nulla da Karenin. Non vuole nemmeno l’amore. Non si è mai posta quelle domande che torturano le coppie umane: mi ama? ha mai amato qualcuna più di me? mi ama più di quanto lo ami io? Forse tutte queste domande rivolte all’amore, che lo misurano, lo indagano, lo esaminano, lo sottopongono ad interrogatorio, riescono anche a distruggerlo sul nascere. Forse non siamo capaci di amare proprio perché desideriamo essere amati, vale a dire vogliamo qualcosa (l’amore) dall’altro invece di avvicinarci a lui senza pretese e volere solo la sua semplice presenza.
E ancora una cosa: Tereza ha accettato Karenin così com’è, non ha voluto cambiarlo a propria immagine e somiglianza, ha accettato in partenza il suo universo di cane, non ha voluto sottrarglielo, non è stata gelosa dei suoi intrighi segreti. Lo ha allevato non per trasformarlo (come un uomo vuole trasformare la sua donna e la donna il suo uomo), ma solo per insegnargli una lingua elementare che avrebbe permesso loro di capirsi e di vivere insieme.
E ancora: il suo amore per il cane è un amore volontario, nessuno ve la obbligava. [...] Ma soprattutto: nessun essere umano può portare a un altro il dono dell’idillio. L’unico a poterlo fare è l’animale perché lui non è stato cacciato dal Paradiso. L’amore tra l’uomo e il cane è idilliaco. In esso non ci sono né conflitti né scene strazianti, in esso non c’ evoluzione. Karenin circondava Tereza e Tomáš con la propria vita fondata sulla ripetizione e si attendeva da loro la stessa cosa.
Se Karenin fosse stato un essere umano e non un cane, di sicuro già da tempo avrebbe detto a Tereza: “Senti, non mi va più di portare in bocca ogni giorno un panino. Non puoi inventare qualcosa di nuovo?”. In questa frase è contenuta tutta la condanna dell’uomo. Il tempo umano non ruota in cerchio ma avanza veloce in linea retta. E’ per questo che l’uomo non può essere felice, perché la felicità è desiderio di ripetizione.[...]
Milan Kundera
(da “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, Adelphi, 1984)
"Quando esci da una lunga storia il problema non è imparare nuovamente ad amare, ma riuscire ad amare nuovamente se stessi. Dimentichi come si fa e come un tempo riuscivi a farlo, perché qualcun’altro lo aveva sempre fatto per te… e ti ritrovi dinanzi ad un bivio: O ritrovi il coraggio di accettarti da solo, senza una persona che ti ami per quello che sei, o non riuscirai mai più ad amare qualcun’altro in vita tua." Michele Prencipe
Il piacere più grande non è il sesso, ma la passione con cui viene praticato. Quando è intensa, il momento sessuale serve ad alimentare la danza, non è mai l'elemento principale. Chi è innamorato sta sempre facendo l'amore, anche quando non lo fa. Il momento in cui i corpi si incontrano è solo il traboccare della coppa. Si può restare insieme per ore, addirittura per giorni. Si può iniziare la danza un giorno e concluderla un altro, o magari non terminarla nemmeno, se il piacere è tanto... Paulo Coelho
PERCHE' UN UOMO S'INNAMORA DI UNA DONNA
"Perché un uomo si innamora di una donna?
Perché porta una donna dentro di lui, e perché ti innamori di una certa donna
Ci sono migliaia di donne, ma perché all'improvviso, una certa donna diventa più importante per te , come se tutte le altre donne fossero scomparse e lei è l'unica donna al mondo? Perché? Perché un uomo vi attira? Perché a prima vista fa qualcosa e improvvisamente scatta ? Tantra dice : stai portando l'immagine di una donna dentro di te, l'immagine di un uomo dentro di te ogni uomo è portatore di una donna e di ogni donna sta portando un uomo.
Quando qualcuno all'esterno si adatta con la tua immagine interiore, ci si innamora ..... questo è il significato di amore ".
OSHO
Forse ti sposerai o forse no. Forse avrai figli o forse no. Forse divorzierai a quarant’anni. Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio. Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche. Le tue scelte sono scommesse. Come quelle di chiunque altro. Mary Schmich
Nell'amore non esistono regole. Possiamo tentare di seguire i manuali, di controllare il cuore, di avere una strategia di comportamento. Ma sono tutte cose insignificanti: decide il cuore. E quanto decide è ciò che conta. Lo abbiamo provato tutti nella vita. In qualche momento tutti abbiamo esclamato fra le lacrime: "Sto soffrendo per un amore per cui non vale la pena". - Paulo Coelho -
martedì 4 giugno 2013
LE QUATTRO FASI DELL'AMORE
" L'amore nella vita vive quattro fasi, l'una evolve nell'altra e vi si somma, fino alla maturità piena.
Nella prima fase il bambino dice: "Io amo me". L'ego è il centro del mondo. Poi, scopre piano piano gli altri e dice: "Io amo me in te; mi riconosco in te". Ma è come l'amore verso la madre che lo alimenta, lo protegge, lo ama, significa quindi "Ti voglio bene perché sei mia".
Nell'adolescenza: "Mi piace come sei e quello che fai, quindi ti amo". Fino a che fai quel che mi piace io ti amo.
L'amore maturo dice: "Ti amo perché mi curo di te, il tuo benessere è il mio, mi spendo per te". "
Erik Erikson
Tra lo stato amoroso e l'ipnosi non c'è una gran distanza. I punti di rassomiglianza sono evidenti. Nei confronti dell'ipnotizzatore si dimostra la stessa umiltà nella sottomissione, lo stesso abbandono, la stessa mancanza di senso critico che nei confronti della persona amata. Si osserva la stessa rinuncia ad ogni iniziativa personale; indubbiamente l'ipnotizzatore ha preso il posto dell'ideale dell'Io. Solo, nell'ipnosi tutte queste caratteristiche si presentano con più chiarezza ed un maggiore rilievo, di modo che sembrerebbe più opportuno spiegare lo stato amoroso con l'ipnosi che viceversa. Sigmund Freud
LE STELLE DELL'AMORE
Gli uomini hanno delle stelle che non sono le stesse.
Per gli uni, quelli che viaggiano, le stelle sono delle guide. Per gli altri non sono che delle piccole luci. Per gli altri, che sono dei sapienti, sono dei problemi. Per il mio uomo d’affari erano dell’oro. Ma tutte queste stelle stanno zitte.
Tu, tu avrai delle stelle come nessuno ha…
Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero.
Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!
Antoine Marie Roger de Saint-Exupéry, "Il piccolo principe"
AMORE EROTICO E AMORE MATERNO
Nell’amore erotico due persone distinte diventano una sola, nell’amore materno due persone che erano una sola si separano. La madre deve non solo tollerare, ma desiderare e sopportare la separazione del figlio. È solo a questo stadio che l’amore materno diventa un compito così difficile da richiedere altruismo, capacità di dare tutto senza chiedere niente e di non desiderare niente altro che la felicità dell’essere amato.
Il sentir parlare di quella persona, mi scuote e tormenta [...] Se questo è amore, che non lo so, questa è la prima volta che io lo provo in età da farci sopra qualche considerazione; ed eccomi di diciannove anni e mezzo, innamorato. E veggo bene che l’amore dev’essere cosa amarissima, e che io purtroppo (dico dell’amor tenero e sentimentale) ne sarò sempre schiavo. Leopardi
giovedì 23 maggio 2013
HO IMPARATO A NON AVER BISOGNO DI NESSUNO NELLA VITA
C'era un tempo in cui adoravo te e tutto ciò che facevi. Io e te eravamo IO E TE e non ci sono parole per spiegarlo. Ora guardo le tue foto e mi chiedo tu chi sia.. Non ricordo più cosa ti piace mangiare, bere, le tue canzoni preferite.. tutti questi anni a chiedermi se andassi veramente bene per te, a rincorrerti. Ho imparato a non aver bisogno di nessuno nella vita, e se oggi sono la persona che sono lo devo solo a me stessa. Non so più nemmeno come si pronuncia il tuo nome. Anni di silenzi. Eppure non riesco ad odiarti. Io non te ne voglio, ma non te ne volere tu..
Perché chi ama resta, fino all'ultimo brandello d'Amore..
Mina..
martedì 30 aprile 2013
'LEZIONE D'AMORE' DA PARTE DEI BAMBINI
1. L’amore è quando esci a mangiare e dai un sacco di patatine fritte a qualcuno senza volere che l’altro le dia a te.(Gianluca, 6 anni).
2. Quando nonna aveva l’artrite e non poteva mettersi più lo smalto, nonno lo faceva per lei anche se aveva l’artrite pure lui. Questo è l’amore. (Rebecca, 8 anni).
3. L’amore è quando la ragazza si mette il profumo, il ragazzo il dopobarba, poi escono insieme per annusarsi. (Martina, 5 anni).
4. L’amore è la prima cosa che si sente, prima che arrivi la cattiveria. (Carlo, 5 anni).
5. L’amore è quando qualcuno ti fa del male e tu sei molto arrabbiato, ma non strilli per non farlo piangere. (Susanna, 5 anni).
6. L’amore è quella cosa che ci fa sorridere quando siamo stanchi. (Tommaso, 4 anni).
7. L’amore è quando mamma fa il caffè per papà e lo assaggia prima per assicurarsi che sia buono. (Daniele, 7 anni).
8. L’amore è quando mamma dà a papà il pezzo più buono del pollo. (Elena, 5 anni).
9. L’amore è quando il mio cane mi lecca la faccia, anche se l’ho lasciato solo tutta la giornata. (Anna Maria, 4 anni).
10. Non bisogna mai dire “Ti amo” se non è vero. Ma se è vero bisogna dirlo tante volte. Le persone dimenticano. (Jessica, 8 anni).
Dal web
Si deve ammettere che hanno ragione i poeti di scrivere di persone che amano senza sapere, o che sono incerte se amano, o che pensano di odiare quando effettivamente amano. Sembra, quindi, che le informazioni ricevute dalla nostra coscienza che cercano la vita erotica siano particolarmente soggette all'incompletezza, lacunose o false. Sigmund Freud
“E ho visto. Ho visto che le persone possono lasciarti, mandarti via con una facilità incredibile. Ho visto che per loro è sempre più semplice perché ti sbattono la porta in faccia ridendo mentre tu piangi ripetendoti a mente i loro “ci sarò”, i loro “ti voglio bene”. Ho imparato la lezione. Se uno rimane lo si capisce quando ti guarda e intanto ti sorride, ma non dice nulla.” Efraim Medina Reyes
martedì 16 aprile 2013
COS'E' CHE ... E' L'AMORE
Cos'è che rende un uomo grande, ammirato dal creato, gradevole agli occhi di Dio? Cos'è che rende un uomo forte, più forte del mondo intero; cos'è che lo rende debole, più debole di un bambino? Cos'è che rende un uomo saldo, più saldo della roccia; cos'è che lo rende molle, più molle della cera? È l'amore! Cos'è che è più vecchio di tutto? È l'amore. Cos'è che sopravvive a tutto? È l'amore. Cos'è che non può essere tolto, ma toglie lui stesso tutto? È l'amore. Cos'è che non può essere dato, ma dà lui stesso tutto? È l'amore. Cos'è che sussiste, quando tutto frana? È l'amore. Cos'è che consola, quando ogni consolazione viene meno? È l'amore. Cos'è che dura, quando tutto subisce una trasformazione? È l'amore. Cos'è che rimane, quando viene abolito l'imperfetto? È l'amore. Cos'è che testimonia, quando tace la profezia? È l'amore. Cos'è che non scompare, quando cessa la visione? È l'amore. Cos'è che chiarisce, quando ha fine il discorso oscuro? È l'amore. Cos'è che dà benedizione all'abbondanza del dono? È l'amore. Cos'è che dà energia al discorso degli angeli? È l'amore. Cos'è che fa abbondante l'offerta della vedova? È l'amore. Cos'è che rende saggio il discorso del semplice? È l'amore. Cos'è che non muta mai, anche se tutto muta? È l'amore, e amore è solo quello che mai si muta in qualcos'altro
Søren Kierkegaard
è una follia..È una follia..odiare tutte le rose solo perché una volta una spina ti ha punto,seppellire tutti i tuoi sogni, perche uno di essi non si realizzò, condannare l’amicizia perché un amico ti tradì, non credere nell’amore perché qualcuno ti ingannò. Esiste sempre un’altra opportunità, una nuova amicizia, un nuovo amore. Per ogni fine c'è sempre un nuovo inizio. da Il Piccolo Principe
IL MISTERO DEL LUTTO PER LA PERDITA DI CIO CHE ABBIAMO AMATO
Il lutto per la perdita di qualcosa che abbiamo amato o ammirato sembra talmente naturale che il profano non esita a dichiararlo ovvio. Per lo psicologo invece il lutto è un grande enigma, uno di quei fenomeni che non si possono spiegare ma ai quali si riconducono altre cose oscure. Noi reputiamo di possedere una certa quantità di capacità di amare che chiamiamo libido la quale agli inizi del nostro sviluppo è rivolta al nostro stesso Io. In seguito, ma in realtà molto presto, la libido si distoglie dall’Io per dirigersi sugli oggetti, che noi in tal modo accogliamo per così dire nel nostro Io. Se gli oggetti sono distrutti o vanno perduti per noi, la nostra capacità di amare (la libido) torna ad essere libera. Può prendersi altri oggetti come sostituti o tornare provvisoriamente all’Io. Ma perché questo distacco della libido dai suoi oggetti debba essere un processo così doloroso resta per noi un mistero sul quale per il momento non siamo in grado di formulare alcuna ipotesi. Noi vediamo unicamente che la libido si aggrappa ai suoi oggetti e non vuole rinunciare a quelli perduti, neppure quando il loro sostituto è già pronto. Questo è dunque il lutto.
(da SIGMUND FREUD, Opere. 1915-1917 Volume 8°)