Blog del sito www.maldamore.it inerente le riflessioni sull'amore elaborate nei campi della letteratura, della poesia, della filosofia e della psicologia
martedì 28 febbraio 2012
QUANDO CI POSSIAMO RIVEDERE ?
"Poi chiedo: « Quando ci possiamo rivedere? »
Resta immobile a fissare l’asfalto prima di alzare lo sguardo verso di me.
Le sue pupille stanno danzando una danza irrequieta, mi sembra che le tremino le labbra. Poi mi pone un quesito sul quale sarei tornato a rimuginare molto in seguito.
Mi dice: « Quanto puoi aspettare? »
Cosa avrei dovuto rispondere a quella domanda, Georg? Forse era un trabocc...hetto.
Se avessi risposto « due o tre giorni », mi sarei dimostrato troppo impaziente.
E se avessi risposto « tutta la vita », avrebbe solamente creduto o che non mi piacesse sul serio, o più semplicemente che io non fossi serio.
Dunque dovevo trovare una via di mezzo.
Dissi: « Posso aspettare fino a quando il cuore non sanguinerà per il dolore»
Sorrise incerta. Passò un dito sulle mie labbra.
Poi disse: « E quanto tempo è? »
Scossi la testa sconsolato e scelsi di dire esattamente come stavano le cose.
« Forse solo cinque minuti », risposi."
Jostein Gaarder
Resta immobile a fissare l’asfalto prima di alzare lo sguardo verso di me.
Le sue pupille stanno danzando una danza irrequieta, mi sembra che le tremino le labbra. Poi mi pone un quesito sul quale sarei tornato a rimuginare molto in seguito.
Mi dice: « Quanto puoi aspettare? »
Cosa avrei dovuto rispondere a quella domanda, Georg? Forse era un trabocc...hetto.
Se avessi risposto « due o tre giorni », mi sarei dimostrato troppo impaziente.
E se avessi risposto « tutta la vita », avrebbe solamente creduto o che non mi piacesse sul serio, o più semplicemente che io non fossi serio.
Dunque dovevo trovare una via di mezzo.
Dissi: « Posso aspettare fino a quando il cuore non sanguinerà per il dolore»
Sorrise incerta. Passò un dito sulle mie labbra.
Poi disse: « E quanto tempo è? »
Scossi la testa sconsolato e scelsi di dire esattamente come stavano le cose.
« Forse solo cinque minuti », risposi."
Jostein Gaarder
IL DOLORE DELL'ANIMA NON VIENE CAPITO
Incredibile come il dolore dell’anima non venga capito. Se
ti becchi una pallottola o una scheggia si mettono subito a strillare.
Se hai il cuore pezzi e sei così disperato che non ti riesce
aprir bocca, invece, non se ne accorgono neanche. Eppure il dolore dell’anima è
una malattia molto più grave. Sono ferite che non guariscono, quelle, ferite
che ad ogni pretesto ricominciano a sanguinare. (O.Fallaci)
domenica 26 febbraio 2012
venerdì 24 febbraio 2012
L'AMORE E LA VITA
L'amore è l'immagine della nostra vita: entrambi sono
soggetti alle stesse rivoluzioni e agli stessi cambiamenti. La loro giovinezza
è piena di gioia e di speranza: ci si sente felici di essere giovani come ci si
sente felici di amare. Questa condizione così bella e importante ci porta a
desiderare, sempre di più; non ci si accontenta di esistere, si vogliono fare
dei progressi, si cerca il modo di migliorare e di consolidare la propria
fortuna; non si sopporta l'idea che altri pretendano quello che noi
pretendiamo. Nonostante le mille preoccupazioni che vengono cancellate dal
piacere di avere raggiunto una meta e soddisfatte tutte le passioni, non
prevediamo che la nostra felicità possa avere fine.
Ma raramente questa felicità è di lunga durata e non può
conservare per molto il fascino della novità. Anche se abbiamo esauditi i
nostri desideri, non smettiamo di desiderare ancora. Ci abituiamo a ciò che ci
appartiene; gli stessi beni non conservano lo stesso valore e non ci attraggono
più come prima; cambiamo impercettibilmente, senza che ce ne accorgiamo; ciò
che abbiamo ottenuto diventa una parte di noi stessi: saremmo crudelmente
colpiti se lo perdessimo, ma non siamo più sensibili al piacere di conservarlo;
la gioia non è più viva e cerchiamo cose diverse da quelle che abbiamo tanto
desiderato. Questa involontaria incostanza è un effetto del tempo, che, nostro
malgrado, opera sull'amore come sulla nostra vita, giorno per giorno cancella
insensibilmente una certa aria di spensieratezza, distrugge le attrattive più
vere; si assumono modi più seri, si mescolano gli affari alla passione; l'amore
non sopravvive più per se stesso e cerca nuove esperienze. Questo momento
dell'amore assomiglia al primo declinare degli anni, quando non si ha più
l'entusiasmo della giovinezza.
La gelosia, la diffidenza, la paura di stancare, il timore
di essere abbandonati sono le ansie che si fanno avanti con la vecchiaia
dell'amore, così come i malanni sono legati alla durata della vita. Di tutto
questo sarebbe bene tenerne conto, poiché ogni conquista non si trasformi
inesorabilmente e nello stesso tempo in una delusione oppure in una crudele
sconfitta.
François De La Rochefoucauld: L'amore e la vita
LE DONNE SONO UN'ALTRA RAZZA
Certo che le donne sono un’altra razza.
Con la bandana o gli sguardi catarifrangenti da Barbie, con
le grandi pance davanti o con l’uomo sbagliato addosso, innamorate di un gatto
o tradite dall’ombra della felicità, abbandonate all’angolo di una piazza o
tagliate da un improvviso dolore, si fermano un istante per piangere, poi
sollevano il capo e riprendono la strada.
Sono maestre di dignità le donne.
Non bisogna lasciarsi distrarre dall’ondeggiare dei fianchi
se vogliamo capire qualcosa di loro, dobbiamo soltanto guardarle negli occhi
perché i loro occhi dicono quello che le bocche sanno tacere.
Sì, le donne sono un’altra razza.
Spesso ci camminano a fianco così leggere che neanche ce ne
accorgiamo.
Quasi sempre, però, ci precedono e basterebbe solo seguirle
per capirne di più.
Seguirle con poco orgoglio e molto rispetto.
Per essere più uomini.
Un po’ più uomini, almeno
Antonello De Sanctis
Ma alla fine cosa rimane? Solo il banale orrore di due persone che si trovano per caso, si piacciono, si amano… magari pensano perfino che l’amore sia qualcosa di eterno… finché una delle due abbandona l’altra… e scompare… così come scompaiono mille e mille estranei che nella vita incontriamo per un attimo e non vedremo mai più. Dylan Dog
L'AMORE VERO NON NASCONDE E TRASFORMA
"Sai di che colore sono i fenicotteri? Rosa, dirai. No.
Sono bianchi. Diventano rosa dopo aver mangiato le alghe di un lago inospitale
che scelgono proprio perché lì nessuno può disturbarli. Migrano lì e si nutrono
di ciò di cui nessun altro potrebbe nutrirsi.
Quelle alghe putride contengono il ferro che rende le piume
rosa. E sai perchè? Per gli amori.
I fenicotteri divenuti rosa si attirano e si accoppiano.
Trasformano in vita anche la cosa più putrida, anzi proprio quella.
Così è l'amore vero. Non nasconde e trasforma."
A.
D’Avenia
giovedì 23 febbraio 2012
VUOI CHE SIA FELICE CON TE
Tu non desideri che lei sia felice, e se proprio lo
desideri, vuoi che sia felice con te. Non hai mai pensato che amare veramente
una persona significa anche gioire della sua felicità altrove. Vuoi essere tu
la sua felicità, perchè è bello essere importante per qualcuno. Oppure speri
che lei possa renderti felice, la carichi di questa responsabilità e lei finirà
col deluderti. Lei non deve essere un antidolorifico, perchè tanto non guarisce
la ferita, la anestetizza per un po’ così non ci pensi e nel frattempo stai
meglio.
Fabio Volo
SONO BRUTTA... ?
- Joel..
- Sì, mandarina.
- Io sono brutta?
- Uhm?
- Quando ero piccola pensavo di sì. Non è possibile: l'ho
detto e già piango. I grandi non capiscono quanto ci si può sentire soli da
bambini, come se tu non contassi. Io avevo 8 anni e avevo dei giocattoli, delle
bambole: la mia preferita era una bambola brutta che io chiamavo Clementine e
la sgridavo in continuazione: non devi essere brutta, sii bella! Che assurdità.
Come se, potendo trasformare lei, potessi per magia cambiare me stessa.
- Sei bella.
- Joel, non mi lasciare mai.
- Sei bella, sei bella, sei bella.
Dal film: se mi lasci ti cancello.
TROVARE NELL'ALTRO SE' STESSI ?
“L’amore si circonda di un apparato di beatitudini e di
tormenti grazie ai quali troviamo un altro sostituto di noi stessi. In virtù di
quale frode due occhi riescono a distrarci dalla nostra solitudine? C’è
fallimento più umiliante per lo spirito? L’amore assopisce la conoscenza; la
conoscenza ridestata uccide l’amore. L’irrealtà non può trionfare
indefinitamente, nemmeno sotto le spoglie della più esaltante menzogna. E chi,
del resto, potrebbe avere un’illusione così salda da trovare nell’altro ciò che
inutilmente ha cercato in sé?”
E.M. Cioran
Le gioie violente hanno violenta fine, e muoiono nel loro trionfo, come il fuoco e la polvere da sparo, che si distruggono al primo bacio. Il più squisito miele diviene stucchevole per la sua stessa dolcezza, e basta assaggiarlo per levarsene la voglia. Perciò ama moderatamente: l'amore che dura fa così. Shakespeare-
martedì 21 febbraio 2012
lunedì 20 febbraio 2012
L'INFATUAZIONE
Se due persone che erano
estranee lasciano improvvisamente cadere la parete che le divideva, e si
sentono vicine, unite, questo attimo di unione è una delle emozioni più
eccitanti della vita. È ancora più meravigliosa e miracolosa per chi è vissuto
solo, isolato, senza affetti. Il miracolo di questa intimità improvvisa è
spesso facilitato se coincide, o se inizia, con l'attrazione sessuale.
Tuttavia, questo tipo di amore è per la sua stessa natura un amore non
duraturo. Via via che due soggetti diventano ben affiatati, la loro intimità
perde sempre più il carattere miracoloso, finché il loro antagonismo, i loro
screzi, la reciproca sopportazione uccidono ciò che resta dell'eccitamento
iniziale. Eppure, all'inizio, essi non lo sanno; scambiano l'intensità dell'infatuazione,
il folle amore che li lega, per la prova dell'intensità del loro sentimento,
mentre potrebbe solo provare l'intensità della loro solitudine.
E.Fromm
O STA' DA SOLO O IN TRE
E’ fatto così. Non gli frega nulla dell’amore.
Non è pronto per far parte di una coppia.
Non è da lui.
Non ora, almeno.
E’ fatto per i numeri dispari, non per i pari.
Uno. Oppure tre.
Ma in coppia, no.
Non ora almeno.
Alb Male
domenica 19 febbraio 2012
SCORDARE E' PIU' CRUDELE DI DIMENTICARE
Scordare è più crudele di dimenticare: chi è dimenticato
viene tolto dalla mente, chi è scordato viene tolto dal cuore. E se io abito
nel tuo cuore e tu mi cacci, io non avrò altro posto dove stare.
Dimenticami...ma non scordarmi.
Giulia Carcasi - Io sono di legno
NON LASCIAR SCAVARE LA TUA ANIMA
È pura follia...Come puoi avvicinarti così tanto a una
persona da lasciarla scavare la tua anima? Come puoi portarla in quei luoghi
inaccessibili e lasciarla libera di esplorare ogni piega, ogni anfratto, finché
non resta più niente da portare alla luce e sei totalmente esausto...messo a
nudo.
Poi un giorno siete solo due estranei.
L’intimità e i giorni passati insieme restano lì...appesi
all’esile filo del ricordo.
Helen Walsh
GIOCARE A SCACCHI IN AMORE
È troppo tempo amore che noi giochiamo a scacchi,
mi dicono che stai vincendo e ridono
da matti, ma io non lo sapevo che era una partita,
posso dartela vinta e tenermi la mia vita.
(F. De Gregori)
QUALE DONNA VUOI CONOSCERE ?
Io sono tre persone, a
seconda di chi mi cerca..
La “Ragazza Ingenua”, che guarda
l’uomo con ammirazione e finge di essere impressionata dalla sue storie
di potere e di gloria.
La “Donna Fatale”, che attacca
immediatamente coloro che si sentono insicuri e, cosi facendo, assume il
controllo delle situazione, li mette a loro agio, dimodoché non debbano
preoccuparsi d’altro.
...
E, infine, la “Madre Comprensiva”, che
si prende cura di chi ha bisogno di consigli e ascolta, mostrando di
capire tutto - storie che entrano da un orecchio ed escono dall’altro.
Quale delle tre vuoi conoscere?
Undici minuti - Coelho
COME NASCE UNA DIPENDENZA AFFETTIVA
Quella carenza mi procurava una strana sensazione…(…)mi mancava sempre
qualcosa…(…) Per anni in quel vuoto ci mettevo una persona. Una donna.
Ripetevo che stavo con lei perchè mi completava. Perchè lei... mi
migliorava. Quel vuoto, però, con il passare del tempo, mi aveva creato
chiaramente una dipendenza. In quella donna riponevo la mia felicità.
Quella dipendenza mi metteva paura. Paura di perderla. Si innescavano
così dinamiche di disarmonia, che alteravano il mio comportamento o
quello dell’altra persona, e finivamo col non vivere la nostra vita. La
nostra storia frenava e dirottava i nostri destini…(…) Con lei soffrivo,
senza di lei anche…(…). Allora mi dicevo: ‘Piuttosto che niente, meglio
piuttosto’. Cioè prendevo quello che poteva darmi e cercavo i
accontentarmi. Se mi fossi amato non glielo avrei permesso. Il problema
era sempre quello. La soluzione era arrivare alla nausea. Continuare
finchè non mi fossi nauseato non tanto di lei quanto della mia
umiliazione e mancanza d’amore per me stesso. (…). Prendevo le decisioni
della mia vita attraverso la sua persona o l’idea che mi ero fatto di
lei. A volte addirittura parlavo usando frasi sue per vedere come le
altre persone reagivano. Per vedere se riuscivo a convincerle come lei
aveva fatto con me. In realtà cercavo solamente di convincermi.
Fabio Volo
martedì 14 febbraio 2012
sabato 11 febbraio 2012
PERDERE LE CATENE DELL'AMORE
"Il fatto è che non ci si accorge mai in
tempo di ciò che è importante e ciò che non lo è. Finché l'essere amato
t'opprime con le sue pretese, i suoi lacci, ti senti rubato a te stesso
e ti sembra che rinunciare per lui a un lavoro o a un viaggio o a
un'avventura sia ingiusto; apertamente o in segreto covi mille rancori,
sogni di libertà, vagheggi un'esistenza priva d'affetti dentro cui
muoverti come un gabbiano che vola nel pulviscolo d'oro. Che supplizio
inaudito le catene con cui l'essere amato ti lega impedendoti di alzare
le ali, che ricchezza sterminata lo spazio di cui ti chiude con le
stesse catene le porte. Però, quando lui non c'è più, e quello spazio si
spalanca infinito dinanzi a te, sicché puoi volare nel pulviscolo d'oro
a tuo piacimento, GABBIANO SENZA AFFETTI E SENZA LACCI, avverti un
vuoto spaventoso. E il lavoro o il viaggio o l'avventura che gli
sacrificasti così a malincuore ti appaiono in tutta la loro inutilità,
non sai più cosa fartene della libertà riconquistata, come un cane senza
padrone, una pecora senza gregge, ti aggiri in quel vuoto piangendo la
schiavitù perduta e daresti l'anima per tornare indietro, rivivere le
pretese del tuo carceriere."
Oriana Fallaci
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