L'amore è l'immagine della nostra vita: entrambi sono
soggetti alle stesse rivoluzioni e agli stessi cambiamenti. La loro giovinezza
è piena di gioia e di speranza: ci si sente felici di essere giovani come ci si
sente felici di amare. Questa condizione così bella e importante ci porta a
desiderare, sempre di più; non ci si accontenta di esistere, si vogliono fare
dei progressi, si cerca il modo di migliorare e di consolidare la propria
fortuna; non si sopporta l'idea che altri pretendano quello che noi
pretendiamo. Nonostante le mille preoccupazioni che vengono cancellate dal
piacere di avere raggiunto una meta e soddisfatte tutte le passioni, non
prevediamo che la nostra felicità possa avere fine.
Ma raramente questa felicità è di lunga durata e non può
conservare per molto il fascino della novità. Anche se abbiamo esauditi i
nostri desideri, non smettiamo di desiderare ancora. Ci abituiamo a ciò che ci
appartiene; gli stessi beni non conservano lo stesso valore e non ci attraggono
più come prima; cambiamo impercettibilmente, senza che ce ne accorgiamo; ciò
che abbiamo ottenuto diventa una parte di noi stessi: saremmo crudelmente
colpiti se lo perdessimo, ma non siamo più sensibili al piacere di conservarlo;
la gioia non è più viva e cerchiamo cose diverse da quelle che abbiamo tanto
desiderato. Questa involontaria incostanza è un effetto del tempo, che, nostro
malgrado, opera sull'amore come sulla nostra vita, giorno per giorno cancella
insensibilmente una certa aria di spensieratezza, distrugge le attrattive più
vere; si assumono modi più seri, si mescolano gli affari alla passione; l'amore
non sopravvive più per se stesso e cerca nuove esperienze. Questo momento
dell'amore assomiglia al primo declinare degli anni, quando non si ha più
l'entusiasmo della giovinezza.
La gelosia, la diffidenza, la paura di stancare, il timore
di essere abbandonati sono le ansie che si fanno avanti con la vecchiaia
dell'amore, così come i malanni sono legati alla durata della vita. Di tutto
questo sarebbe bene tenerne conto, poiché ogni conquista non si trasformi
inesorabilmente e nello stesso tempo in una delusione oppure in una crudele
sconfitta.
François De La Rochefoucauld: L'amore e la vita
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